75° Congresso Nazionale, successo a Verona finalmente in presenza

“Il vino è cultura e passione. Il vino è una delle icone più rappresentative del made in Italy nel mondo. E questo grazie soprattutto ai produttori e a noi enologi che abbiamo saputo dare una nuova impronta professionale, rendendo i prodotti sempre più alti sotto il profilo qualitativo. Rappresentare l’Associazione degli enologi ed enotecnici italiani, per me, è motivo di grande responsabilità, ma anche di immenso orgoglio”. A dirlo è stato il Presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, in occasione del 75° Congresso nazionale dell’Associazione che si è svolto il 25, 26 27 marzo a Verona, negli spazi di VeronaFiere. “I numeri del 2021, nonostante tre mesi di ristoranti, enoteche e locali chiusi per la pandemia, hanno detto chiaramente che il vino è l’asset dell’agroalimentare italiano più trainante nel mondo e da quei numeri dobbiamo trarne linfa vitale per continuare nel nostro percorso di impresa”, ha rimarcato il Presidente di Assoenologi.

 

Nella giornata inaugurale ha tenuto banco il talk show condotto da Bruno Vespa con ospiti il ministro alla pubblica amministrazione Renato Brunetta, il sottosegretario alle politiche agricole Gian Marco Centinaio e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia è proprio quest’ultimo ha definito gli enologi “degli stilisti che portano il Made in Italy nel mondo”. Il ministro Brunetta ha invece annunciato che i controlli di routine nelle aziende “saranno concordati nei modi e nei tempi”.

La prima giornata è stata anche contrassegnata dai tre premi conferiti da Assoenologi al senatore Dario Stefàno quale “Personaggio dell’anno”, a Giuseppe Cerasa delle guide di Repubblica per la “Comunicazione” e ad Alberto De Iseppi il “Premio miglior ricerca italiana”.

 

La seconda giornata del 75° Congresso Nazionale Assoenologi è stata dedicata in modo particolare ai temi del mercato del vino fra nuove tendenze del marketing e ripresa post Covid. Il vino come fulcro della ripresa economica è stato anche il tema al centro della tavola rotonda condotta da Bruno Vespa che ha visto la partecipazione di Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali; Dario Stefàno, presidente della Commissione permanente Politiche Unione europea del Senato della Repubblica; Donatella Cinelli Colombini, presidente de “Le donne del vino” e del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia che ha introdotto la discussione con un video messaggio nel quale ha annunciato che “il senso Congresso mondiale dell’enoturismo si terrà ad Alba, in Piemonte, a settembre”.

 

Sabato si sono succedute anche interessanti relazioni che hanno visto protagonisti Vincenzo Russo, Docente di Psicologia e Neuromarketing, Sergio Cimino, Docente di organizzazione aziendale e strategia d’impresa, Denis Pantini, Responsabile Nomisma Wine Monitor, che ha inviato un contributo video, Alessandro Rossi, National Category Manager Wine Partesa e Attilio Scienza, Professore di viticoltura e miglioramento genetico della vite – Unimi.

I lavori congressuali si sono concentrati anche sui 130 anni di Assoenologi e i 30 anni della legge 129 sul titolo di enologo con l’intervento di Paolo Brogioni, direttore di Assoenologi e la tavola rotonda con i past president.

Il terzo e ultimo giorno congressuale è stato dedicato alle degustazioni. Un viaggio attraverso i vitigni meno conosciuti e blasonati del nostro Paese: 15 perle che si snodano da nord a Sud, con l’accompagnamento delle sezioni Assoenologi su conduzione di Gigi Brozzoni. Particolarmente interessante, a seguire, la verticale di Amarone, condotta da Andrea Lonardi, Chief Operating Officer Bertani Domains, con 5 annate nel bicchiere: 2018 in preview, 2012, 2008, 2000 e 1967. A servirli gli studenti delle classi 5AS di Chievo e 5AS di Soave dell’Ipseoa “A. Berti” di Verona.

Il congresso è stato condotto da Sissi Baratella, enologo ed esperta di comunicazione.

 

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