Le regole dell’enologo: bravo chi è credibile e non ha nessuna paura

Oltre all’importanza scientifica, operativa, tecnica e manageriale degli enologi, bisogna ricordare i valori etici, morali e professionali che ogni giorno devono accompagnare la nostra attività, sia in vigna che in cantina. Per farlo ho preso in prestito, mutuandole al nostro mondo, le otto “Beatitudini del politico”, scritte dal cardinale vietnamita François Xavier Nguyên Vãn Thuân, che recentemente ho avuto modo di leggere grazie a un caro amico, famoso giornalista e appassionato di politica. Scorrendo quel testo mi sono reso conto quanto fosse aderente anche alle professioni e anche alla nostra. E così ho pensato di farle proprie trasformandole nelle otto regole degli enologi.

La prima, che elencava il cardinal Thuân, recitava così: “Beato il politico che ha un’alta consapevolezza ed una profonda coscienza del suo ruolo”, parole che calzano a pennello con la nostra professione, basta sostituire enologo a politico e c’è l’essenza della nostra missione. E più prosaicamente userò anche il termine “bravo” al posto del più altisonante “beato”.

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