Assoenologi: da 130 anni protagonista del vino italiano

di Riccardo Cotarella

È una lunga e affascinante storia quella che per 130 anni ha accompagnato Assoenologi. Poter celebrare questo importante traguardo da presidente della più prestigiosa Associazione di enologi ed enotecnici esistente al mondo è per me motivo di profondo orgoglio e di grande responsabilità. Far parte di questa storia e di questa famiglia dà un senso compiuto alla mia vita di uomo e di enologo, un sentimento che spero possa essere condiviso da tutti i colleghi.
Questo anniversario lo avremmo voluto festeggiare con una serie di eventi speciali. Purtroppo, l’emergenza pandemica ci costringe a rinviare ogni appuntamento a quando si potrà tornare almeno a un briciolo di normalità. In tal senso, confidiamo nel congresso annuale dell’associazione, che è stato messo in calendario per il prossimo novembre.
La Società degli enotecnici italiani nasceva esattamente nel mese di maggio del 1891 per opera di Arturo Marescalchi. Andando a rileggere gli atti e le decisioni assunte in quell’epoca si comprende benissimo perché Assoenologi, non solo è resistita a due guerre mondiali e a tante altre difficoltà che il Paese Italia ha vissuto, ma è anche riuscita ad assumere sempre più un ruolo di leadership nel mondo del vino. La nostra forza è stata, è e sempre sarà la capacità di immaginare e costruire il futuro, senza attenderlo. Un qualcosa che ci rende moderni e forse unici, sicuramente capaci di intercettare le tendenze, di comprendere i fabbisogni e offrire, in qualità di enologi, il punto di vista esatto della scienza applicata alla terra, alla vite, all’uva e al vino.
Assoenologi, in 130 anni ha saputo rinnovarsi, mantenendo fede alla sua tradizione e alla sua vocazione. Ha saputo vivere ogni istante del presente, senza rinnegare le radici che affondano nel passato. Ma ha saputo anche avere coraggio, voltando pagina quando il contesto ci ha chiesto di farlo.
Da oltre un anno a questa parte un virus arrivato da lontano ha stravolto le nostre vite e quelle delle aziende in cui operiamo, ma non ci siamo arresi. Anzi, ci siamo organizzati per affrontare con determinazione questo tempo maledetto, nella certezza di vivere ancora da protagonisti un nuovo rinascimento economico e magari umanistico. Ci dovremo far trovare preparati, pronti a raccogliere la sfida da protagonisti, come noi enologi abbiamo sempre fatto, anche andando incontro a critiche e a contrapposizioni ideologiche.

Oggi, cari colleghi, più che mai serve mettere a disposizione del Paese il nostro sapere, la nostra passione, la nostra professionalità. È con questo rinnovato spirito che siamo chiamati a essere, una volta di più, i principali attori della produzione vinicola e soprattutto ambasciatori del vino italiano nel mondo. Siamo noi i portatori sani di una storia millenaria che è racchiusa in un calice. Raccontiamo la straordinaria bellezza delle nostre terre e delle nostre cantine. Spieghiamo, senza avarizia di parole e di dettagli, come nasce il grande vino italiano. L’avvento del digitale ci offre palcoscenici senza confini: è questo il tempo di comunicare al mondo la straordinarietà della nostra professione. Se saremo capaci di farlo contribuiremo alla ripresa economica e sociale della nostra amata Italia e automaticamente saremo di nuovo i protagonisti indiscussi di una storia che si tramanda, si rinnova e si evolve. Esattamente come ha saputo fare Assoenologi in 130 anni.
Quella che celebriamo in queste pagine de l’Enologo non è solamente una ricorrenza e tanto meno un punto di arrivo, ma è l’inizio di una nuova era. Tutta da immaginare e da costruire. Da più parti si dice che dopo il Covid niente sarà più come prima. Forse sarà davvero così. Ma non cambierà il nostro modo di approcciare la professione, di questo ne sono sicuro. Ma dovremo anche osare, sperimentare in nome della scienza che accompagna le nostre quotidianità: assieme ai produttori porteremo sulle tavole del mondo altri vini sensazionali, capaci di emozionare e raccontare ogni angolo del nostro Paese. Assoenologi, nel ruolo che le compete, questo percorso l’ha già intrapreso. Un nuovo capitolo della sua già lunga storia è appena cominciato.