Agricoltura biologica, finalmente c’è una legge

 

La norma che regola e incentiva l’agricoltura biologica in Italia è legge. Dopo 13 anni di attesa, con 195 favorevoli, 4 astenuti e nessun contrario, il Senato ha approvato in via definitiva la proposta di legge che era dovuta tornare a Palazzo Madama per una veloce quarta lettura, dopo la modifica introdotta dalla Camera che ha eliminato dal testo l’equiparazione del metodo biodinamico a quello biologico, dopo le molte polemiche sollevate dalla comunità scientifica.
La produzione biologica viene definita attività di interesse nazionale con funzione sociale e ambientale, per la quale viene individuata un’autorità nazionale (il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, chiamato a svolgere attività di indirizzo e di coordinamento a livello nazionale per l’attuazione della normativa europea) e le autorità locali (le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, chiamate a svolgere le attività tecnico-scientifiche ed amministrative di settore).

Le novità in sintesi

 

Tra le novità contenute nella legge c’è  l’istituzione del Tavolo tecnico per la produzione biologica; la nascita del marchio biologico italiano per quei prodotti biologici ottenuti da materia prima italiana; l’istituzione di un Piano d’azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici e un Piano nazionale delle sementi biologiche; la creazione di un fondo per lo sviluppo della produzione biologica, alimentato da un contributo annuale, nella misura del 2% del fatturato dell’anno precedente, dalle imprese titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio di determinati prodotti fitosanitari considerati nocivi per l’ambiente; e sarà vietato il ricorso ai termini “biologico ” o “bio” per i prodotti anche accidentalmente contaminati da Ogm.

 

Rivoluzione anche per il sistema di controlli e certificazioni vini Dop e Igp

 

Intanto è arrivato alla firma anche il nuovo decreto ministeriale sul “Sistema dei controlli e vigilanza sui vini a Do e Ig, ai sensi dell’articolo 64, della legge 12 dicembre 2016, n. 238 recante la disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino” (al momento della stesura del presente articolo il nuovo decreto è in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ndr). Con questo provvedimento il Mipaaf modifica in modo profondo i piani di controllo dei vini Dop e Igp, con elementi di forte discontinuità rispetto al passato. L’esigenza di adeguamento di procedure ormai da tempo in vigore, è venuta a seguito delle risultanze dell’Audit condotta in Italia nel 2020 dalla Commissione Ue al fine di valutare il sistema di controlli relativo alle denominazioni di origine protette (Dop) ed alle indicazioni geografiche protette (Igp) per i prodotti vitivinicoli.