Record di presenze a Simei 2022. Sostenibilità al centro

 

Con questa 29^ edizione di Simei, che ha contato oltre 30mila presenze, siamo tornati in linea con il 2019, prima della pandemia: un dato che supera del 20% le nostre aspettative”. Lo ha detto il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti, in chiusura del Salone internazionale macchine per enologia e imbottigliamento che si è svolto dal 15 al 18 novembre a Fiera Milano. “Abbiamo registrato un terzo dei visitatori dall’estero – ha aggiunto –, in rappresentanza di 50 Paesi in tutto il mondo, confermando la spiccata vocazione internazionale di un settore che realizza il 70% del suo fatturato all’estero. È stata una ripartenza sprint – ha concluso – che conferma Simei come la manifestazione leader per la tecnologia del wine&ebeverage, un luogo di business e networking per un comparto cruciale del made in Italy che vale più di 3 miliardi di euro, ma anche un incubatore di riflessioni e input per le politiche di settore, a partire dal tema della sostenibilità, trasversale a tutto l’evento”.

Sette cantine su 10 al mondo hanno macchine italiane

 

Per Paolo Castelletti, segretario generale di Unione italiana vini: “Quello della tecnologia applicata al wine&beverage è uno degli asset del prodotto italiano: nel 2021 il comparto ha realizzato più di 2 miliardi di euro di export, in crescita del 5,4% sui valori dell’anno precedente e con una bilancia commerciale in attivo per 1,7 miliardi di euro. Numeri da primato mondiale del settore che ne fanno una punta di eccellenza riconosciuta e che vede le innovazioni e soluzioni tricolore presenti in 7 cantine su 10 in tutto il mondo”. Francia, Est Europa e l’area Germania/Austria/Svizzera sono le prime destinazioni dei macchinari delle aziende intervistate da Uiv che, complessivamente, vedono il valore dell’export 2022 in crescita del 3% sul risultato dello scorso anno.

 

La sostenibilità fil rouge della manifestazione

 

Fino ad ora – ha proseguito il funzionario Ue – le etichette hanno riportato i criteri igienico-sanitari, dovranno iniziare a includere anche le informazioni di natura ambientale”. Sempre in un’ottica di armonizzazione legislativa per il comparto, “la Commissione Europea intende regolamentare le diciture relative alla sostenibilità in etichetta. Ci sarà a breve una proposta per eliminare le menzioni generiche”.Soddisfatto, per quanto annunciato da Poinelli il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti: “Riteniamo che l’apertura della Commissione per un’armonizzazione delle pratiche nazionali sulla sostenibilità attraverso un quadro normativo Ue vada nella direzione auspicata da Uiv ed espressa proprio la settimana scorsa nel corso dell’incontro a Bruxelles con il Gabinetto del commissario all’Agricoltura. Anche in materia di riuso – ha concluso Castelletti – Uiv esprime soddisfazione: la percentuale di riciclo del vetro in Italia è tra le più alte in Europa e su questo serve continuare a lavorare”. E proprio in materia di riutilizzo, il funzionario della Dg Agri ha confermato l’esclusione del vino tra i comparti che saranno soggetti alla revisione legislativa che prevedrà, entro il 2030, il riciclo e riutilizzo degli imballaggi.
Tra gli interventi legislativi ricordati da Poinelli, l’impegno a portare tutto il sistema economico-sociale a zero emissioni entro il 2050, la riduzione del 50% del rischio nell’utilizzo dei prodotti fitosanitari entro il 2030, con la proposta di un nuovo regolamento che incentivi l’innovazione, oltre alla riduzione dell’eccesso di nutrienti che defluiscono nelle acque di falda e alla promozione delle superfici coltivate ad agricoltura biologica. Queste misure si inseriscono nel quadro generale degli interventi strategici della nuova Pac, in cui è incorporato il settore enologico, che saranno operativi a partire dal prossimo anno con parti di bilancio dedicate esclusivamente ad ambiente e clima. In particolare, il 5% del budget dedicato al settore vino dovrà essere destinato a sostenere misure a supporto del clima e dell’ambiente.

 

Il Convegno Assoenologi su “Enofotoshield”

 

Nell’ambito di Simei è stato di scena il convegno Assoenologi dedicato ad illustrare lo stato dell’arte del progetto “Enofotoshield” (https://sites.unimi.it/enofotoshield/) – progetto finanziato da Regione Lombardia ed Unione Europea nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale (Feasr 2014-2020)- che mira a proporre soluzioni innovative per limitare o impedire le alterazioni sensoriali fotoindotte nel vino bianco e rosato, fermo o spumante, note come “difetto di luce”.
Tale fenomeno dovuto alla formazione di composti solforati responsabili di note sgradevoli di cavolo cotto, avviene nel prodotto non protetto dalla luce (bottiglie trasparenti o di vetro chiaro) ed è causato da una serie di reazioni tra la vitamina B2 (riboflavina), principalmente derivante dai lieviti, e l’aminoacido metionina.
Il convegno, che è stato aperto dal presidente Assoenologi Riccardo Cotarella, ha avuto come relatori il prof. Antonio Tirelli (coordinatore del progetto) che ha descritto collaborazioni e attività in atto all’interno del programma e la prof.ssa Daniela Fracassetti, che ha illustrato i meccanismi chimici e biochimici che stanno alla base dello sviluppo dell’alterazione.
Su questo argomento Assoenologi organizzerà uno specifico webinar in data 14 dicembre (vedi articolo sulla formazione pubblicato in altra parte di questa rivista).