Libera professione e lavoro dipendente

Attualmente sono enologo dipendente di una cantina, con un contratto a tempo indeterminato. Posso svolgere attività di consulenza ad altre aziende private? Se sì, quali sono i passi da fare per non incappare in sanzioni o sgradevoli situazioni legislative.

Per quanto ci risulta, salvo eventuali clausole inserite nel suo contratto di lavoro dipendente, che potrebbero escludere esplicitamente lo svolgimento della libera professione o eventuali patti di non concorrenza, l’attività di consulente è compatibile con il lavoro dipendente. Quindi, se lei è in possesso della laurea triennale e del titolo di Enologo (ai sensi della legge 129), può svolgere la libera professione di “Enologo”. Nel caso non ci sia effettivamente alcun impedimento contrattuale, allo stato attuale delle cose, possiamo dirle che se l’attività che andrà a svolgere è caratterizzata dall’assenza dei profili di abitualità, professionalità, continuità e coordinazione, si può definire “occasionale”. Il lavoratore occasionale è il lavoratore che – verso corrispettivo – assume l’obbligo nei confronti del committente di compiere un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione. Gli elementi essenziali della prestazione d’opera occasionale del lavoratore autonomo sono:
• mancanza di continuità e abitualità della prestazione di lavoro;
• mancanza di potere di coordinamento della prestazione da parte del committente.
I limiti economici, tutti riferiti all’anno civile di svolgimento della prestazione lavorativa, corrispondono:
• per ciascun prestatore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori, a compensi di importo complessivamente non superiore a 5.000 euro; • per ciascun utilizzatore, con riferimento alla totalità dei prestatori, a compensi di importo complessivamente non superiore a 5.000 euro;
• per le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore, a compensi di importo non superiore a 2.500 euro. Nel caso in cui invece l’attività di consulenza prestata presenti il connotato dell’abitualità sarà indispensabile l’apertura della partita Iva da parte sua con conseguente attivazione di una posizione personale e separata all’Inps con versamento dei contributi maturandi sul reddito. In questo caso, si suggerisce di valutare l’esistenza delle condizioni per l’accesso al regime forfettario.

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