Montepulciano d’Abruzzo

Montepulciano d’Abruzzo

Oggi andiamo a parlare di una terra rustica, forte e gentile allo stesso tempo: l’Abruzzo. Questa regione, stretta tra l’Adriatico e l’Appennino, unisce alla sua storia antica e impregnata di cultura una natura incontaminata, a tratti selvaggia.

E’ qui che nasce uno dei vini simbolo della regione, che è possibile approfondire insieme agli altri sul sito del Consorzio di Tutela dei Vini d’Abruzzo: il Montepulciano d’Abruzzo DOC, vino rosso classico, rotondo, con aromi fruttati ma allo stesso tempo dalla consistenza robusta. Le sue proprietà organolettiche non sono state ancora sufficientemente approfondite per via delle differenze che intercorrono tra le zone di produzione dell’uva. E’ da sottolineare infatti che questo vino prelibato viene prodotto prevalentemente da uva Montepulciano, che può essere coltivata in vigneti ubicati in zone collinari situati nelle province di Pescara, Teramo, L’Aquila e Chieti, da cui arriva la percentuale più alta. I migliori esempi di Montepulciano d’Abruzzo provengono dalle colline della provincia di Teramo e fanno riferimento alla denominazione Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane DOCG con una produzione di poco più di un milione di bottiglie all’anno.

 

Cosa vedere sulle colline teramane. Tra il Gran Sasso e l’Adriatico, dalla montagna alla costa, tra vigneti curatissimi e borghi intrisi d’arte, le Colline Teramane rappresentano l’espressione più autentica che lega un territorio al suo vino. Al centro di questa straordinaria area c’è Teramo, città dalle origini antichissime, un gioiello nel cuore dell’Abruzzo che vanta la presenza di edifici e architetture risalenti anche all’epoca romana. Da non perdere sono, ad esempio, i resti del Teatro Romano, costruito durante il periodo di Augusto (44 a.C. e il 14 d.C.). Oggi si trova a circa 2/3 metri al di sotto del livello stradale mentre in passato per accedervi era necessario discendere dei gradini in travertino oppure l’Anfiteatro, anch’esso rimasto sepolto per anni. Una tappa la meritano la Cattedrale di Santa Maria Assunta (risalente al XII secolo), ricavata dallo smantellamento dell’anfiteatro romano e dal teatro del I secolo. Collegata alla cattedrale si trova la Torre Bruciata, chiamata così per il violento incendio che devastò la città nel 1156 circa.

 

Il Parco del Gran Sasso. Se siete a Teramo non lasciatevi scappare l’opportunità di visitare il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il terzo parco più grande in Italia e tra i più importanti per la sua biodiversità. La mole dolomitica del Gran Sasso domina il paesaggio, stagliandosi sui monti, i colli, i pascoli e le valli coltivate. Le alte quote sono il regno delle nevi perenni e custodiscono il ghiacciaio più meridionale del continente: il Calderone. Il Parco è attraversato da una fitta rete di sentieri escursionistici e dall’Ippovia del Gran Sasso, percorribile anche in mountain bike. Il territorio, diviso virtualmente in undici distretti turistici, rivela borghi medievali ben conservati, architetture rurali, castelli, eremi e abbazie.