Greco di Tufo DOCG, il vino che racconta la storia dell’Irpinia

Greco di Tufo DOCG, il vino che racconta la storia dell’Irpinia

Greco di Tufo DOCG, il vino che racconta la storia dell’Irpinia

Oggi scendiamo dalle pendici del Vesuvio per andare a scoprire un’altra terra ricca di storia, cultura, arte ed enogastronomia di eccellenza: l’Irpinia, patria del Greco di Tufo DOCG nelle tipologie normale e Spumante. Questo vino prende il nome dal vitigno coltivato inizialmente sulle pendici del Vesuvio e nell’attuale comune di Tufo, in provincia di Avellino e così chiamato per la presenza della roccia vulcanica del tufo. Nel Greco di Tufo DOCG il vitigno Greco costituisce minimo l’85%, mentre la percentuale minoritaria vede un unico altro vitigno ammesso, Coda di Volpe. La tipologia del bianco fermo si presenta con un colore paglierino e un odore piacevole e intenso, ma altrettanto fine e fresco al palato. La tipologia spumante viene elaborata con il metodo della rifermentazione in bottiglia, il cosiddetto ‘metodo classico’.

È ora di partire per scoprire la terra del Greco di Tufo DOCG, nel cuore della Campania, regione dalle mille risorse con una costa amata in tutto il mondo e un entroterra aspro, ma altrettanto magnifico. Il tutto impreziosito dall’anima e dal calore del suo popolo. La prima tappa consigliata in Irpinia è Prata di Principato Ultra, paese nella Valle del Sabato con circa 3.000 abitanti e a 310 metri sopra il livello del mare. Le sue prime testimonianze storiche risalgono al 1328, mentre la specifica denominazione ‘Principato Ultra’ è legata alla suddivisione del territorio precedente l’Unità d’Italia. Nel borgo è possibile visitare chiese ed edifici antichi, fra cui spiccano la Basilica paleocristiana Maria SS Annunziata, fra i monumenti più antichi dell’Irpinia che conserva al suo interno i resti di una catacomba; il Palazzo Baronale Zamagna e Palazzo Ciambelli, due edifici di epoca medievale che racchiudono una parte importante della storia del borgo.

Uscendo dal piccolo borgo è possibile raggiungere Torrioni, un’altra piccola perla con 530 abitanti che sorveglia la Valle del Sabato. Per capire l’etimologia del nome dobbiamo risalire alla seconda metà dell’800 d.C., quando Aione II decise di costruire un avamposto per controllare il territorio e difenderlo dalle truppe nemiche. Da non perdere la Cripta cimiteriale della Cappella dell’Oratorio sita all’interno del Municipio e sopra le antiche catacombe.

L’ultima tappa del nostro tour enoturistico è Petruro Irpino, piccolo borgo dalla bellezza affascinante abitato da 289 persone. Anche qui per capire la storia del luogo in cui ci troviamo dobbiamo risalire al XIII secolo, quando il borgo fu possedimento di Giovanni Mentella sotto il dominio angioino. Da non perdere la Chiesa di San Bartolomeo e la Cappella di Santa Maria di Montevergine, due luoghi affascinanti che raccontano la storia di Petruno fra arte e cultura.

La bellezza dell’Irpinia è completata dalle sue tradizioni e dai suoi sapori, fra cui c’è sicuramente il Greco di Tufo DOCG. Non resta che organizzare il viaggio per scoprire questa terra da vicino.