Moscato di Scanzo DOCG: un vino dolce come i suoi borghi

Moscato di Scanzo DOCG: un vino dolce come i suoi borghi

Esiste un piccolo borgo in provincia di Bergamo immerso nel verde delle colline, contornato da vigneti e paesaggi mozzafiato e legato a un vino di qualità. Parliamo di Scanzorosciate e del suo Moscato di Scanzo DOCG, la seconda DOCG più piccola d’Italia, con 26 produttori, di cui 20 attualmente iscritti al consorzio e una superficie vitata di 31 ettari. Un colore rosso rubino, un profumo delicato e intenso allo stesso tempo e un sapore dolce e armonico caratterizzano questo vino, che viene prodotto con uve passite di Moscato di Scanzo in purezza e sottoposto a un periodo di affinamento per un minimo di due anni. Tutto questo lo rende un buon vino ‘da meditazione’, ideale da consumare a fine pasto e in buona compagnia.

Prima di rilassarsi con un ottimo Moscato, vi consigliamo di visitare questa zona del Bergamasco caratterizzata da altopiani, valli e colline, lasciandosi trasportare dalle sue contaminazioni architettoniche e culturali in perfetta armonia con la natura circostante. La prima tappa non può che essere Scanzorosciate, dove le bellezze architettoniche si uniscono all’affascinante verde che lo circonda e si rimane colpiti dal gran numero di chiese per un paese piccolo, tra cui ne spiccano due da visitare: l’antica Chiesa di San Pietro e la Chiesa di San Pantaleone Martire. La prima si trova nel cuore del paese ed è stata eretta sulla precedente chiesa del ‘300 dai monaci cistercensi con architettura gotica e influenze rococò, come testimonia la facciata principale che si affaccia sulla piccola piazzetta centrale dedicata al vescovo Giovanni da Scanzo. La Chiesa di San Pantaleone Martire sorge maestosa e racconta le sue origini che sembrano risalire al 1300. Fra le curiosità si cita una relazione lasciata da San Carlo Borromeo, da cui è emerso che questa chiesa sorge su una più piccola e più antica.

Spostandosi da Scanzorosciate, è possibile raggiungere Clanezzo, borgo situato a cavallo tra la Valle Brembana e la Valle Imagna che ruota attorno un antico castello trasformato in residenza nobiliare nel XVI secolo. Clanezzo è circondato da un fiume che è possibile ammirare passeggiando sospesi sui suoi ponti, fra cui si segnalano il ‘ponte di ottone’, sorto nell’anno 1000 vicino all’edificio della dogana, e il ‘ponte che balla’, passerella costruita nel 1878 che ricorda i ponti tibetani.

Gli amanti dell’architettura non possono perdere un’altra tappa importante segnata dallo stile liberty: San Pellegrino Terme, famoso anche per le sue terme naturali. Questo borgo è forse uno dei posti più belli della provincia bergamasca e costruito in armonia con il territorio. La sua visita inizia dal casinò, al cui interno si trovano le terme, e continua nel Grand Hotel che ha ospitato personaggi come Montale, Quasimodo e alcune famiglie reali di Russia ed Egitto. Prima di partire merita passeggiare sotto i Portici Colleoni, dove si trovano le tradizionali pasticcerie.

Non resta che accendere i motori e partire alla scoperta delle montagne bergamasche accompagnando il viaggio con un buon calice di Moscato di Scanzo DOCG.