Conero DOCG: il mare che incontra la montagna

Conero DOCG: il mare che incontra la montagna

Dopo la tappa dedicata al Verdicchio, il viaggio fra vini e borghi italiani di eccellenza torna nelle Marche per conoscere da vicino un’altra perla vinicola di questa regione legata alla sua terra nel nome e nel sapore: il Conero DOCG. Costituito per minimo l’85% dal vitigno Montepulciano e per massimo il 15% da Sangiovese, questo vino si presenta con un colore rosso rubino intenso, un odore fruttato e arricchito da note speziate e un sapore secco e sapido. Prima di essere messo sul mercato deve essere sottoposto a un periodo d’invecchiamento di almeno 2 anni e la sua maturazione in legno lo rende un vino più morbido ed equilibrato.

La zona di produzione del Conero DOCG, come dice il nome del vino, ruota attorno al promontorio del monte Conero, cuore e simbolo dell’omonimo Parco Naturale che si estende per circa 5.800 ettari e comprende luoghi affascinanti da scoprire tappa dopo tappa. Fra questi, la baia di Portonovo, la spiaggia delle Due Sorelle, Pian Grande, Pian dei Raggetti e numerosi percorsi escursionistici pronti ad accogliere chi ama passeggiare immerso nella natura. Da non perdere, lungo gli itinerari, anche le testimonianze che raccontano l’arte e l’archeologia della zona, fra cui spiccano alcuni itinerari geologici dedicati a chi ama la storia più antica e le incisioni rupestri sul Conero di età neolitica e romana, considerate un unicum nelle Marche e in tutta l’Italia centrale.

Il nostro itinerario alla scoperta della terra del Conero DOCG parte da Sirolo, noto anche come ‘la perla dell’Adriatico’ per il suo piccolo borgo ricco di fascino e per la spiaggia delle Due Sorelle, che prende il nome dai due faraglioni bianchi che emergono dall’acqua e che, visti da nord, assomigliano a due suore in preghiera. Passeggiando nel piccolo centro storico, che conserva buona parte della struttura urbanistica dell’antico castello, non può mancare una visita alla Chiesa di San Nicola di Bari e alla Chiesa del S.S. Rosario. Prima di partire, compatibilmente con la stagione scelta e con la programmazione in corso, è consigliato assistere a uno spettacolo nel teatro ‘Alle Cave’, realizzato in una cava dismessa di pietra bianca del Conero e con un’acustica singolare che lo rende eccezionale per ogni tipo di musica.

Allontanandosi un po’ dal mare e arrivando sulle colline della Riviera del Conero, non può mancare una sosta a Castelfidardo, noto come Città della fisarmonica e dell’Unità d’Italia. Qui, infatti, nel 1864 è nata ed è stata prodotta per oltre un secolo la fisarmonica, uno strumento che da sempre è sinonimo di allegria e convivialità e che oggi viene celebrata nel Museo internazionale della fisarmonica. Nello stesso borgo, all’interno del Parco delle Rimembranze, si trova il Monumento Nazionale delle Marche, realizzato in occasione del cinquantenario della battaglia di Castelfidardo del 1860 che permise l’annessione delle Marche e dell’Umbria al Regno d’Italia. A quel periodo è dedicato anche il Museo del Risorgimento, che si trova all’interno del Palazzo Mordini e che conserva oltre 130 reperti storici legati alla battaglia. Castelfidardo era un luogo caro anche al poeta Tonino Guerra, che progettò una singolare e moderna fontana in pietra e vetro chiamata “Il bosco della musica”, ancora oggi presente nei Giardini di Porta Marina. Da qui si può ammirare anche un suggestivo panorama dalla collina al Mar Adriatico e prima di ripartire vi consigliamo una sosta nella centrale Piazza della Repubblica, su cui si affacciano l’antico Palazzo Priorale Comunale del XIV secolo, la Torre Civica del’500 e la Chiesa della Collegiata di Santo Stefano Protomartire.

Luoghi ricchi di storia, cultura e paesaggi che ben si sposano con un calice di Conero DOCG e un brindisi alla bellezza di queste terre, in attesa di scoprire la prossima tappa di ‘Vino e Borghi’.