Congresso a Brescia. Il “graffio” degli enologi

di Gianluigi Basilietti

 

Giù le mani dal vino italiano. Il messaggio perentorio arriva dal 76° Congresso nazionale di Assoenologi che si è svolto a fine novembre a Brescia. Il presidente dell’Associazione, Riccardo Cotarella, l’ha ripetuto più volte: “Siamo noi i paladini della difesa del vino”, ricordando i ciclici attacchi che il settore è chiamato a fronteggiare. A iniziare dalle istituzioni europee, in particolare sul fronte sanitario con l’introduzione di etichette allarmistiche per la salute. Ma ancora una volta gli enologi ed enotecnici hanno fatto fronte comune e hanno dato un segnale inequivocabile di compattezza e unità di intenti. Il Congresso ha dato anche l’opportunità di scandagliare i mercati internazionali del vino, uno spaccato in giro per il mondo che ha permesso di scattare una fotografia reale di ciò che oggi si sta vivendo. Infine, il lancio del progetto “Una cantina per la Tanzania” di cui Assoenologi si è fatta capofila. Un’iniziativa di solidarietà che ha lo scopo di aiutare un Paese povero e di sviluppare la cultura del buon vino anche in zone tradizionalmente meno vocate.