Giovanni Mantovani: Vinitaly Special Edition per tornare a incontrare i mercati del vino

di Riccardo Cotarella

 

Non c’è dubbio che, dopo due anni di pandemia, ci sia la necessità di riprendere a dare vita a eventi in presenza. La tecnologia ci ha supportati durante questo lungo periodo di restrizioni, consentendo di continuare a operare a distanza, probabilmente accelerando un processo che comunque era in divenire. Ma il valore delle relazioni umane vis a vis in ambito fieristico e congressuale è insostituibile e non può essere paragonato a quello a distanza. Come si configura l’appuntamento che va in scena a Verona dal 17 al 19 ottobre ce lo spiega il direttore generale di Veronafiere in questa intervista rilasciata in esclusiva per Assoenologi.

 

L’INTERVISTA

Qual è l’istantanea della Vinitaly Special Edition?
È il terzo evento in presenza del 2021, dopo Vinitaly Opera Wine e la Preview del giugno scorso: un’ulteriore tappa di avvicinamento alla 54^ edizione di Vinitaly, definitivamente calendarizzata dal 10 al 13 aprile 2022 dove saranno presentate le nuove linee guida della manifestazione che, a partire proprio dalla Special Edition, saranno definite insieme ai principali attori della filiera.
Vinitaly Special Edition è una iniziativa pensata e voluta, come le altre, per dare la possibilità alle aziende, ai consorzi e alle associazioni interessate di riprendere il contatto con il mercato italiano e internazionale, con riguardo a quei Paesi dai quali è possibile raggiungere l’Italia secondo le normative sanitarie vigenti. L’evento si completa con un’area innovativa dedicata alla Mixology, una dedicata al vino biologico, con la filiera rappresentata da Enolitech e la contemporaneità il 18 e 19 del Wine2Wine Business Forum. Per il comparto olio Evo e agroalimentare di qualità, ci sarà un’area dedicata anche alla Special Edition di Sol&Agrifood.

 

Come si presenta questo evento?
Abbiamo puntato fin dall’inizio sulla qualità e non sui numeri, benché siano molto interessanti, delle presenze di aziende e operatori. Qualità della domanda, attraverso un incoming mirato in collaborazione con Vinarius, Fipe, i gruppi della Gdo, Ice Agenzia e i partner esteri di Veronafiere: abbiamo registrato finora feedback molto positivi da Nord Europa e Europa Orientale, Francia e Germania, così come stiamo lavorando con grande attenzione per assicurare la presenza del mercato anglosassone e anche d’oltre Oceano.
Qualità dell’offerta, con tutti i più importanti brand del vino italiano e alcuni tra i consorzi più rappresentativi presenti alla iniziativa speciale, in programma unicamente quest’anno.
Ai buyer e ai professionisti della ristorazione, dell’ospitalità, dell’intrattenimento, delle enoteche e della distribuzione è dedicato un calendario di appuntamenti, incontri, eventi e degustazioni finalizzati esclusivamente al dialogo tra la domanda e l’offerta, che si integra con gli appuntamenti formativi e di scenario promossi in collaborazione con alcuni dei più importanti influencer e protagonisti internazionali del settore, così come di primari istituti finanziari quali Unicredit e agenzie governative come Sace-Simest.
Dal punto di vita espositivo, è prevista una formula snella, con stand pre-allestiti e che si svolge con i più alti standard di sicurezza.

Perché puntare quest’anno su eventi in presenza?

Il settore ha dimostrato di essere resiliente e di limitare le perdite nell’export nel 2020, con un recupero in corso quest’anno. Ci sono aspetti, però, che emergono poco nella comunicazione. Uno è il mercato italiano, che è uno dei principali al mondo anche per il consumo, spesso trascurato o poco coltivato; l’altro è la geografia dell’export, molto più liquida di quello che si pensi e il comparto non può restare ancorato ancora per lungo tempo principalmente a tre mercati quando fuori c’è un mondo che cambia scenari, abitudini di consumo, tendenze. Vinitaly, anche in piena pandemia, con la sua rete di 40 iniziative nel mondo, che approdano e salpano dalla edizione veronese di aprile, ha scandagliato, quando e dove possibile negli ultimi diciotto mesi, questo universo portando ancora una volta sotto la sua bandiera la conoscenza e la promozione del made in Italy in specifiche aree di Paesi e Continenti che registrano interessanti tendenze di crescita complessivi nel consumo di vino.
Inoltre, proprio gli operatori nazionali ed esteri di Vinitaly, in un sondaggio realizzato tra dicembre e gennaio scorsi, hanno confermato quanto per loro sia necessario il ritorno dei contatti in presenza: oltre il 30% ha evidenziato che partecipare alle fiere sarà ancora più importante che in passato, mentre più del 60% ritiene che le fiere saranno ugualmente rilevanti. È un dato molto significativo, che ci ha spinto a fare il possibile per offrire, anche in un 2021 così complicato, un calendario di eventi sia in Italia sia all’estero in presenza: penso alla Russia e al road show in Cina che pochi giorni fa, precisamente dal 13 al 17 settembre, ha attirato complessivamente 1800 buyer nelle tre tappe di Pechino, Qingdao e Chongqing e alle iniziative della nostra partecipata Bellavita, oltre a Vinitaly OperaWine e alla Preview della Special Edition.

 

Durante lo stop forzato, Veronafiere ha alimentato il rapporto con la community del vino attraverso il digitale. Quanto resterà di quella esperienza nella Special Edition e nel Vinitaly 2022?

La pandemia ha accelerato alcuni processi di digitalizzazione che erano già patrimonio sia della esperienza organizzativa che del perimetro di sviluppo di Veronafiere col piano industriale 2019-2022. In questo tempo, come tutti, siamo diventati maggiormente confidenti e fruitori di servizi che probabilmente avremmo integrato nella nostra vita lavorativa in un arco temporale maggiore.
Anche nell’ambito della Special Edition, la tecnologia contribuisce a mettere in relazione le persone e sono in programma masterclass in streaming per permettere di raggiungere in diretta i player dei mercati che non potranno essere presenti, ad esempio la Cina. La app Vinitaly Plus, invece, agevola l’esperienza di visita, essendo indispensabile per la scansione del ticket di ingresso e utile per scambiarsi informazioni di modalità contactless: dalle business card virtuali alla visualizzazione della scheda tecnica dei vini esposti, inquadrando il QR code della bottiglia con lo smartphone. Infine, con le funzioni di geo referenzialità, l’app Vinitaly Plus aiuta a orientarsi tra gli stand.
Vinitaly Plus offre inoltre 15mila vini a portata di click, presentati in 10 lingue dalle cantine di 35 nazioni Vinitaly Plus è una piattaforma sempre attiva al servizio della community professionale del vino per consultare schede tecniche dei vini, aziende eventi, e chattare direttamente con i protagonisti del mondo del vino.

 

Un tema molto sentito è quello della sicurezza. Come siete organizzati?

Per garantire la massima sicurezza a tutti gli espositori e visitatori abbiamo adottato uno specifico protocollo safebusiness adottato da AEFI, la nostra associazione di categoria, studiato in osservanza di tutte le disposizioni anti-Covid. Veronafiere è andata anche oltre, e abbiamo termoscanner agli ingressi, 400 telecamere in grado di segnalare eventuali assembramenti di persone, sanificazione continua delle aree e degli impianti di climatizzazione. Infine, abbiamo portato a termine con successo il programma di accreditamento GBAC STARTM che oggi rappresenta lo standard più avanzato in fatto di pulizia, disinfezione e prevenzione delle malattie infettive.
L’ingresso alla manifestazione ovviamente avviene solo con l’esibizione del Green Pass e abbiamo messo a disposizione di tutti gli utenti un punto tamponi rapidi gratuiti.