L’analisi della stagione vegetativa della vite 2022/23

di Luigi Mariani e Gabriele Cola

 

L’andamento termo-pluviometrico della stagione autunno-vernina è essenziale per l’esito dell’annata viticola, per cui questo commento ha inizio nell’ottobre 2022, mese che per convenzione è considerato il mese d’inizio dell’anno idrologico in quanto in esso si assiste di norma all’avvio della ricarica delle riserve idriche dei suoli e delle falde dopo la fase siccitosa estiva.

Autunno e inverno generalmente caldo e piovoso

Nel 2022 il mese di ottobre è risultato anormalmente mite e povero di precipitazioni, per cui la ricarica delle riserve idriche è risultata significativa ad iniziare da novembre, mese con temperature nella norma e piovosità nella norma al Nord e superiore alla norma al Centro e soprattutto al Sud ed è poi proseguita a dicembre, mese con temperature superiori alla norma e precipitazioni per lo più superiori alla norma al Centro-Nord e inferiori alla norma al Sud e a gennaio, mese con temperature e precipitazioni in prevalenza superiori alla norma salvo anomalie negative sui rilievi alpini centro-occidentali. La stagione invernale si è chiusa con un febbraio generalmente povero di precipitazioni con l’eccezione di limitati areali del settore ionico.

 

 

Primavera mite e poco piovosa ad eccezione di maggio

La stagione primaverile ha avuto inizio con un mese di marzo mite e generalmente povero di precipitazioni salvo anomalie positive a carattere locale. Ciò non ha potuto far altro che acuire la scarsità di innevamento sui rilievi alpini, già evidente a fine febbraio. In sintonia con marzo è risultato poi aprile, che ha goduto di precipitazioni inferiori alla norma su gran parte del Centro-Nord e al di sopra della norma nel Meridione peninsulare, accompagnate da temperature nella norma o in lieve anomalia negativa. Maggio è stato dal canto suo segnato da un’anomala abbondanza di precipitazioni e di giorni di pioggia, cui si sono accompagnate temperature in anomalia negativa nei valori massimi e per lo più nella norma nei minimi.

 

Estate piovosa con problematiche fitopatologiche

 

L’estate meteorologica si è aperta con un giugno contraddistintosi per temperature nella norma e precipitazioni nella norma al Nord e sensibilmente superiori alla norma al Centro-Sud. La stagione estiva è proseguita poi con un mese di luglio caratterizzato da temperature nella norma al settentrione e in sensibile anomalia positiva al Centro-Sud. Un comportamento speculare hanno manifestato le precipitazioni di luglio, abbondanti su gran parte del settentrione e scarse sui restanti settori. La prima decade di Agosto ha presentato temperature lievemente inferiori alla norma e precipitazioni per lo più superiori alla norma stessa salvo anomalie negative su Nordovest, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Sardegna meridionale e Sicilia ionica.
Nella seconda e terza decade d’agosto sull’Italia si è affermato un promontorio anticlonico da sudovest con tempo stabile e soleggiato la cui influenza è stata interrotta il giorno 17 dal transito di una perturbazione atlantica con piogge sparse al Centro Nord. A valle di tale evento il meridione è stato soggetto ad infiltrazioni di aria fresca da Nordest con variabilità a tatti perturbata mentre al Centro-Nord si è rafforzato il promontorio anticiclonico da sudovest provocando un’ondata di caldo che ha raggiunto il proprio picco fra il 22 e il 25 agosto con temperature massime che in pianura e bassa collina hanno superato i 38°C. Dal 26 agosto ha avuto inizio il passaggio di una robusta perturbazione atlantica con precipitazioni a prevalente carattere di rovescio, dapprima limitate al Nord e in graduale estensione al resto del Paese a iniziare dal 28 agosto. Il transito della perturbazione è stato accompagnato dal brusco calo delle temperature portatesi su valori inferiori alla norma. Dall’1 settembre si assisterà ad una temporanea stabilizzazione seguita dal transito di una nuova perturbazione atlantica a partire dal 4 settembre.

 

Risorse e limitazioni ambientali

 

L’analisi quantitativa delle risorse e limitazioni ambientali è stata riferita al periodo 1 gennaio – 10 agosto 2023 ed è riportata nelle Tab. 1, 2, 3 e 41.
Nel periodo in esame la vite ha mediamene goduto di risorse termiche e radiative nelle norma (Tab. 4) e di una piovosità superiore alla norma (come evidenziano anche le Fig. 1 e 2), il che si è tradotto in livelli di stress idrico potenziale (stimato cioè presupponendo l’assenza di irrigazione) decisamente inferiori alla norma.
Sempre da Tab. 4 si coglie che il Centro-Sud ha presentato una moderata anomalia positiva nello stress da caldo, il cui valore complessivo non ha comunque raggiunto i valori record del 2022. Altro aspetto critico evidenziato in Tab. 4 è dato dall’elevato numero di giorni di pioggia che ha interessato soprattutto i mesi di maggio e giugno e da cui sono in molti casi derivate sensibili problematiche fitopatologiche.
Le Fig. 3 e 4 mostrano le anomalie medie delle temperature minime e massime per il periodo 1 marzo – 10 agosto 2023. Si osserva la sostanziale normalità del periodo in esame con locali moderate anomalie positive.
Segnaliamo infine che ci giungono da più parti notizie di danni da grandine, specie al settentrione. Su tale aspetto è impossibile esprimere un giudizio su libelli di anomalia dei fenomeni non disponendo di reti di monitoraggio specifiche (reti grelimetriche) e di statistiche relative ai danni registrati.

1 Gli acronimi riportati nelle tabelle hanno il seguente significato: NHH=ore normali di caldo (indicatore delle risorse termiche); HHH= ore di stress da caldo; PAR= radiazione fotosinteticamente attiva espressa in MegaJoule per metro quadrato.