Vini dell’archivio storico come vanno registrati

Con la presente sono a chiedervi quale sia la corretta interpretazione e prassi, nonché la procedura formale, per quanto attiene i vini imbottigliati presenti nell’Archivio storico della cantina, non più destinati alla vendita. Precisamente si intende vecchie annate non più presenti nel listino prezzi, destinate ad uso interno di studio e ricerca dell’evoluzione nel tempo dei vini e destinate a degustazioni verticali a scopo promozionale divulgativo (sempre interne all’azienda). Vorrei, se possibile, un chiarimento sia dal punto di vista fiscale che da quello della registrazione nel Registro telematico del Mipaaft.

 

Non esiste una normativa specifica che regolamenti la situazione da lei esposta.
A quanto ci risulta, la prassi amministrativa messa in atto in diverse realtà aziendali prevede dapprima un’annotazione di scarico interno dal Registro di commercializzazione e successivamente l’apposizione di un’etichetta con la dizione “Campione di laboratorio non destinato alla vendita” oppure “Campione ad uso interno non commercializzabile”. Si suggerisce inoltre di destinare a tale finalità un quantitativo ragionevole di vino.

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